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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Ogni malattia evoca condizioni di fragilità, a volte di isolamento, particolarmente nel caso delle malattie rare, che presentano difficoltà diagnostiche e di approccio terapeutico, così come rilevante onerosità delle cure e della gestione di pazienti, anche a causa di scarsi investimenti nel settore della ricerca e della sperimentazione farmaceutica.

In Italia sono più di due milioni le persone afflitte da malattie di questa natura.

La Giornata Mondiale delle Malattie Rare richiama l’attenzione su questa condizione di particolare difficoltà.

I continui progressi della medicina personalizzata, delle tecnologie genomiche e biomediche offrono nuove possibilità di trattamento per diverse patologie, aprendo la strada a terapie più mirate ed efficaci e rendendo il futuro di tante persone affette da malattie rare sempre più incoraggiante, a condizione che la comunità sappia farsi carico del diritto alla salute di questi cittadini.

Occorre incrementare gli investimenti nella ricerca e favorire un approccio multidisciplinare al fine di individuare efficaci e rapidi percorsi diagnostici e di cura.

L’approvazione del “Piano nazionale malattie rare 2023-2026”, avvenuta lo scorso maggio, rappresenta un passo in avanti nei confronti di quanti chiedono soluzioni concrete per migliorare la qualità della propria vita, perché nessuna malattia è mai troppo rara da non meritare una cura efficace».

 Roma, 29/02/2024

Fonte: Presidenza della Repubblica

Particolarmente interessante quest’anno la Campagna di Comunicazione di Omar, Osservatorio malattie rare:

Basta essere pazienti – Persone rare, diritti universali

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Badanti over 80: non si pagano i contributi se ci sono questi requisiti https://www.uniciv.it/2024/02/28/badanti-over-80-non-si-pagano-i-contributi-se-ci-sono-questi-requisiti/ Wed, 28 Feb 2024 11:46:14 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3491 Niente contributi, per 2 anni, a carico del datore […]

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Niente contributi, per 2 anni, a carico del datore di lavoro che assume badanti che assistono anziani non autosufficienti ultraottantenni.

L’agevolazione avviene in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani. Le persone oggetto di assistenza devono avere un’età anagrafica di almeno 80 anni, e devono essere già titolari dell’indennità di accompagnamento. La misura prevista dal decreto Pnrr, ha l’obiettivo è favorire la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente.

L’agevolazione decorrerà dal 1 aprile 2024 fino al 31 dicembre 2025 per un periodo massimo di 24 mesi. È previsto un limite massimo di importo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

E l’Isee?

Il datore di lavoro destinatario della prestazione, si legge, deve possedere un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro. Da chiarire assolutamente che il beneficio non spetta nel caso in cui tra il medesimo lavoratore e il medesimo datore di lavoro o persona del suo nucleo familiare sia cessato un rapporto di lavoro domestico da meno di sei mesi.

Quale copertura?

La copertura degli oneri, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2024, a 39,9 milioni per l’anno 2025, a 58,8 milioni per l’anno 2026, a 27,9 milioni per l’anno 2027 e a 0,6 milioni per l’anno 2028, è assicurata, dal programma nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027.

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Pensioni marzo 2024: https://www.uniciv.it/2024/02/27/pensioni-marzo-2024/ https://www.uniciv.it/2024/02/27/pensioni-marzo-2024/#respond Tue, 27 Feb 2024 09:27:14 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3488 A marzo i pagamenti della pensione conterranno alcune novità. Nel sito Inps […]

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A marzo i pagamenti della pensione conterranno alcune novità.

Nel sito Inps attraverso le proprie credenziali le credenziali personali (SPID, CIE o CNS) è possibile visualizzare il cedolino.

  • Da marzo, alle pensioni vengono applicate le nuove aliquote IRPEF previste dalla riforma fiscale e applicate per il solo anno in corso. A trarre i maggiori benefici sono le pensioni tra i 15mila e 28mila euro lordi, la cui trattenuta IRPEF passa da 25% al 23% e perciò con un risparmio considerevole.
  • Anche per le pensioni con importi superiori ai 28mila ci saranno dei cambiamenti, essendo minore la trattenuta IRPEF effettuata su una parte dell’assegno (quella tra 15mila e 28mila euro). L’aumento netto annuo sarà di 260 euro annuali, cioè circa 20 euro al mese.
  • Anche per le pensioni con importi superiori ai 28mila ci saranno dei cambiamenti, essendo minore la trattenuta IRPEF effettuata su una parte dell’assegno (quella tra 15mila e 28mila euro). L’aumento netto annuo sarà di 260 euro annuali, cioè circa 20 euro al mese
  • In sintesi, gli scaglioni Irpef, che l’Inps ha comunicato essere in vigore già retroattivamente da gennaio, sono i seguenti:
  • 23%, sui redditi lordi fino a 28 mila euro annui.
  • 35%, sui redditi tra 28.001 euro e 50 mila euro annui;
  • 43%, sui redditi oltre i 50 mila annui

Le date

  • La prima data nel calendario dei pagamenti è per venerdì 1° marzo, con accredito su conto corrente o ritiro in contanti presso le Poste. Nel dettaglio:
  • A – B: Venerdì 1° marzo 2024;
  • C – D: Sabato 2 marzo (solo mattina);
  • E – K: Lunedì 4 marzo 2024;
  • L – O: Martedì 5 marzo 2024;
  • P – R: Mercoledì 6 marzo 2024;
  • S – Z: Giovedì 7 marzo 2024

Gli addizionali

  • Attenzione però: l’assegno di marzo potrebbe essere più basso per alcuni. A pesare potrebbero esserci le addizionali comunali IRPEF più alte. Diversi Comuni italiani, infatti, hanno deliberato nuove aliquote. L’acconto delle addizionali comunali all’IRPEF inizia ad essere trattenuto in busta paga e nei cedolini pensione a partire da marzo, con rate fino a novembre

Cosa contiene il cedolino

  • Nel cedolino c’è anche il ricalcolo delle ritenute erariali sulle pensioni erogate nel 2023, con relativo conguaglio. Un calcolo che però interessa soltanto coloro che hanno un debito non ancora pagato già iniziato con le trattenute di gennaio e febbraioL’INPS proseguirà con le trattenute anche sui ratei mensili successivi fino all’estinzione del debito. C’è un’eccezione: le prestazioni non assoggettate alla tassazione (invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni) non subiscono trattenute fiscali.

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Disturbi alimentari: esenzioni, invalidità, accompagnamento. https://www.uniciv.it/2024/02/23/disturbi-alimentari-esenzioni-invalidita-accompagnamento/ Fri, 23 Feb 2024 09:55:13 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3482 Risorse per 10 milioni di euro per il 2024 […]

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Risorse per 10 milioni di euro per il 2024 da destinare alla cura dei disturbi alimentari che solo in Italia colpiscono circa 3 milioni di persone.

 I “Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione” (denominati comunemente con la sigla DCA) sono malattie psichiatriche di grave impatto. Condizionano profondamente le persone che ne soffrono e le loro famiglie. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’Anoressia Nervosa è la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, nelle giovani donne.

La DCA è definita come una patologia delle donne, perché il 90% della popolazione femminile ne è interessata, ma risulta essere un’affermazione non corretta in quanto anche la popolazione maschile è coinvolta ed è aumentata negli ultimi anni.

Attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe, il Ministro della Salute ha annunciato il rifinanziamento al Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, inoltre che con l’aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) i pazienti potranno ricevere ulteriori prestazioni ambulatoriali in esenzione.

Ad oggi i pazienti affetti da anoressia e bulimia possono usufruire in esenzione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio del disturbo.

Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore, programmata per il primo aprile, “gli assistiti potranno accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale e nell’ambito della proposta di aggiornamento dei Lea, la commissione ha rilevato l’importanza di introdurre ulteriori 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze collegate, che sommate alle precedenti diventeranno 32“.

A chi soffre di determinati “Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione”, è riconosciuta l’invalidità.

Seguendo le nuove linee guida per l’accertamento degli stati invalidanti, dunque, sono due i disturbi alimentari che sono riconosciuti tra i disturbi psichici per i quali è previsto il riconoscimento dell’invalidità: l’anoressia nervosa (e anche l’anoressia mentale) e la bulimia nervosa.

Anche l’obesità è inserita tra gli stati invalidanti per i quali l’assistenza speciale potrebbe essere riconosciuta. Mentre, nel caso del disturbo alimentare della diabulimia, si potrebbe pensare di ottenere l’invalidità considerato la patologia diabetica (necessaria per l’esistenza stessa di tale disturbo).

Patologia lieve, moderata e grave

Nelle linee guida INPS, dunque, il disturbo alimentare dell’anoressia nervosa rientra tra le patologie invalidanti gravi, nello specifico tra le malattie dell’apparato psichico, così come la bulimia nervosa.

Per l’anoressia distinguiamo 3 classi funzionali in base alla condizione fisica e al decorso della malattia: patologia lieve, moderata e grave.

L’anoressia lieve subentra con una percentuale d’invalidità certificata del 35%, quella moderata con una percentuale del 45%, mentre quella grave ricorre con una percentuale di invalidità che va dal 75% al 100%.

Infine, per i casi di gravità estrema, che compromettono lo svolgere le normali attività quotidiane, si ha diritto sotto richiesta anche all’accompagnamento.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a info@uniciv.it

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Avviso: sciopero generale settori pubblici e privati indetto per venerdì 23 febbraio https://www.uniciv.it/2024/02/22/avviso-sciopero-generale-settori-pubblici-e-privati-indetto-per-venerdi-23-febbraio/ https://www.uniciv.it/2024/02/22/avviso-sciopero-generale-settori-pubblici-e-privati-indetto-per-venerdi-23-febbraio/#respond Thu, 22 Feb 2024 09:36:09 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3477 Domani, venerdì 23 febbraio 2024, è in programma uno […]

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Domani, venerdì 23 febbraio 2024, è in programma uno sciopero generale nazionale di 24 ore.

Lo sciopero coinvolgerà tutti i lavoratori pubblici e privati per “fermare il genocidio in corso a Gaza”, ma anche, più in generale, contro tutte i conflitti in corso.

L’attenzione maggiore è chiaramente concentrata sui traporti coi maggiori disagi che potrebbero riguardare i treni. Possibile stop di metro, tram e bus nelle grandi città. Per adesso comunque ATAC Roma, ANM Napoli e Milano ATM non hanno confermato la propria partecipazione.

Tenere conto anche della possibilità che i passeggeri in transito aereo restino a terra. Ritardi e cancellazioni potrebbero riguardare infatti, anche i voli, sia nazionali che internazionali.

Stop anche negli ospedali, negli ambulatori e nei centri medici. Anche i medici di base potrebbero non ricevere e rinviare gli appuntamenti.

Gli ospedali sono tenuti al rispetto delle norme di legge sulla garanzia dei servizi pubblici essenziali e delle emergenze, per ridurre il più possibile eventuali disagi ai cittadini. In particolare, vengono comunque garantiti i servizi di emergenza e di Pronto Soccorso; potranno invece subire interruzioni e sospensioni le attività prenotate e programmate.

In relazione all’eventuale partecipazione dei dipendenti INPS potrebbe causare disservizi.

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Endometriosi, è importante fare la domanda di invalidità. https://www.uniciv.it/2024/02/21/endometriosi-e-importante-fare-la-domanda-di-invalidita/ Wed, 21 Feb 2024 10:36:40 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3472 In Italia tre milioni di donne che hanno ricevuto […]

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In Italia tre milioni di donne che hanno ricevuto una diagnosi di endometriosi.

L’endometriosi in Italia riguarda dal 10% al 15% delle donne in età riproduttiva de dal 30% al 50% di coloro che hanno problemi di infertilità o difficoltà a rimanere incinte.

Causa dolore e problemi fisici, ma la per la diagnosi può essere complessa. Talvolta passano diversi anni e risorse economiche. Alcuni studiosi hanno dimostrato che l’endometriosi è correlata anche a sintomi psichiatrici quali ansia, depressione, in particolar modo, ma anche stress e scarsa qualità della vita.

Gli stadi clinici più gravi dell’endometriosi sono considerati patologie croniche e invalidanti e danno diritto a esenzioni dalle prestazioni specialistiche. Attualmente nel nostro Paese circa 300.000 persone che godono di queste esenzioni.

Il Ministero della Salute indica i sintomi più comuni dell’endometriosi che includono dolore, perdite di sangue, astenia, ipotermia e fenomeni depressivi. La sub-fertilità e l’infertilità sono anche sintomi comuni, presenti in circa il 30-40% dei casi.

Dal punto di vista dell’invalidità e quindi dei diritti in ambito lavorativo,  al terzo e quarto stadio può essere riconosciuta una percentuale variabile di invalidità con un massimo che però non supera il 25%. Inoltre, si parla anche di terzo e quarto stadio con “complicanze”, una specifica che circoscrive ulteriormente il campo e che permette di arrivare al 30% solo ad alcune delle pazienti che soffrono di forma moderata e grave e di un particolare quadro clinico.

In ogni caso, nonostante sia veramente bassa la percentuale di invalidità riconoscibile alle persone che hanno l’endometriosi, Uniciv consiglia di inoltrare domanda per creare uno storico previdenziale nel quale inserire eventuali malaugurati peggioramenti che ci possono essere relativamente a quella patologia o ad altre collaterali. Così facendo si potrà eventualmente nel tempo ottenere un “aggravamento” e si eviterà una pratica di nuovo “riconoscimento”.

Per ulteriori informazioni per inoltrare la domanda scrivere a info@uniciv.it

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BONUS PSICOLOGO: domande al via dal 14 MARZO 2024 https://www.uniciv.it/2024/02/20/bonus-psicologo-domande-al-via-dal-14-marzo-2024/ Tue, 20 Feb 2024 09:29:14 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3469 Il BONUS PSICOLOGO quest’anno ha 3 milioni di stanziamento […]

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Il BONUS PSICOLOGO quest’anno ha 3 milioni di stanziamento in più, sono infatti 8 milioni i fondi stanziati (ancora insufficienti) rivolti a tutte quelle persone che:

  • hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche a causa della pandemia e della conseguente crisi socio-economica;
  • vogliono beneficiare di un percorso psicoterapeutico.

Al momento della presentazione della domanda è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • residenza in Italia;
  • ISEE in corso di validità, con valore non superiore a 50mila euro.

In presenza di un ISEE non valido, la domanda non può essere accolta, pertanto, rivolgersi per tempo a info@uniciv.it

Le domande per il 2023 devono essere presentate dal 18 marzo al 31 maggio 2024

Al termine del periodo stabilito per la presentazione delle domande 2023, saranno redatte le graduatorie regionali/provinciali (Trento e Bolzano) per l’assegnazione del beneficio nei limiti delle risorse stanziate che tengono conto:

  • del valore ISEE;
  • a parità di valore ISEE, dell’ordine di presentazione della domanda.

Le risorse relative al 2023 non utilizzate saranno riassegnate con lo scorrimento della graduatorie regionali o provinciali.

Il beneficio è riconosciuto una sola volta in favore del cittadino richiedente.

Se la domanda viene accolta:

  • il contributo è riconosciuto per un importo fino a 50 euro per ogni seduta di psicoterapia e sarà erogato fino al raggiungimento dell’importo massimo assegnato, in base ai seguenti limiti di ISEE:
  • in caso di ISEE inferiore a 15mila euro, l’importo del beneficio, di massimo 50 euro per ogni seduta, è erogato fino al raggiungimento dell’importo massimo di 1.500 euro per ogni beneficiario;
  • in caso di ISEE compreso tra i 15mila e i 30mila euro, l’importo del beneficio, di massimo 50 euro per ogni seduta, è erogato fino al raggiungimento dell’importo massimo di 1.000 euro per ogni beneficiario;
  • in caso di ISEE superiore a 30mila e non superiore a 50mila euro, l’importo del beneficio, di massimo 50 euro per ogni seduta, è erogato fino al raggiungimento dell’importo massimo di 500 euro per ogni beneficiario;

verrà comunicato:

l’importo del contributo;

il codice univoco associato, da consegnare al professionista presso cui si tiene la sessione di psicoterapia.

Il contributo e il codice univoco devono essere utilizzati entro 270 giorni dall’accoglimento della domanda.

Superato il suddetto termine il codice univoco sarà annullato.

Fonte: Inps

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Fino a 800 euro di bonus ai genitori separati, divorziati e/o non conviventi. Uniciv accoglie le richieste. https://www.uniciv.it/2024/02/19/fino-a-800-euro-di-bonus-ai-genitori-separati-divorziati-e-o-non-conviventi-uniciv-accoglie-le-richieste/ https://www.uniciv.it/2024/02/19/fino-a-800-euro-di-bonus-ai-genitori-separati-divorziati-e-o-non-conviventi-uniciv-accoglie-le-richieste/#respond Mon, 19 Feb 2024 13:25:21 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3466 L’Inps ha aperto le candidature per il bonus destinato […]

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L’Inps ha aperto le candidature per il bonus destinato ai genitori separati, divorziati e/o non conviventi. Questa opportunità è disponibile dal 12 febbraio fino al 31 marzo 2024.

Scopo del Bonus per Genitori in Situazioni di Separazione

Il bonus è progettato per fornire un supporto economico ai genitori che si trovano in situazioni di bisogno, con un reddito non superiore a 8.174 euro. Questo sostegno è destinato a coloro che durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno convissuto con figli minori o maggiorenni con gravi disabilità e non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento a causa dell’inadempienza dell’altro genitore (coniuge o convivente).

Importo e Requisiti

Il bonus viene erogato se l’altro genitore ha interrotto, ridotto o sospeso l’attività lavorativa a partire dall’8 marzo 2020 per almeno 90 giorni, o se ha subito una riduzione del reddito del 30% rispetto all’anno precedente.

Presentazione della Domanda

Per richiedere il beneficio, è necessario compilare l’apposita domanda sul portale dell’INPS, previa autenticazione, utilizzando il servizio denominato “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”, disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.

Dettagli sull’Assegnazione e sui Fondi

Il bonus viene erogato in un’unica soluzione pari all’importo dell’assegno di mantenimento non versato, fino a un massimo di 800 euro mensili. Il contributo viene concesso per un massimo di 12 mensilità, con un fondo totale disponibile di 10 milioni di euro. L’assegnazione avviene previa verifica dei requisiti da parte del Dipartimento per le politiche della famiglia, prima che l’INPS proceda con l’erogazione.

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Italiani sempre più soli: ecco come fare per assumere una badante o una colf. https://www.uniciv.it/2024/02/16/italiani-sempre-piu-soli-ecco-come-fare-per-assumere-una-badante-o-una-colf/ Fri, 16 Feb 2024 09:30:18 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3459 Cosa bisogna fare per assumere una badante o una colf

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In Italia le persone sole sono 8,5 milioni, pari al 33,3% delle famiglie residenti.
L’allungarsi della vita e gli spostamenti per lavoro le cause che portano a un impatto importante sulla società e sul sistema economico . Crescono le famiglie monogenitoriali, oggi pari all’11,7 per cento.

L’assistenza è una delle professioni importanti ed è vitale per gli anziani e le persone fragili che vivono a casa.

Questo comporta la necessità di colmare i bisogni di molti con la presenza di colf e badanti.

Uniciv, grazie alla sue rete di uffici con diverse competenze, dislocati sul territorio nazionale, aiuta le famiglie nella soluzione degli obblighi burocratici, contabili e contributivi, dall’inizio alla fine del rapporto di lavoro con colf, badanti, babysitter e governanti.

Contatta info@uniciv.it in merito ai seguenti adempimenti:

  • Preventivo: simulazione del costo totale mensile e annuo a carico del datore di lavoro con la suddivisione delle retribuzioni, tredicesima, accantonamento del TFR, contributi INPS a carico del datore di lavoro del dipendente.
  • Consulenza: su quesiti relativi al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico.
  • Assunzione: l’attuazione di tutte le pratiche burocratiche necessarie per regolarizzazione del rapporto di lavoro, predisposizione della lettera di assunzione
  • Contabilità: predisposizione della busta paga mensile; calcolo delle ferie, calcolo della tredicesima; accantonamento mensile del TFR, predisposizione CU, compilazione del bollettino per il pagamento dei contributi INPS e della Cassa Colf da versare trimestralmente.
  • Pratiche di fine rapporto di lavoro: gestione del licenziamento/dimissione mediante invio telematico obbligatorio all’INPS, emissione della busta paga finale con calcolo del TFR e di tutte le competenze di chiusura maturate previste dal CCNL.

Fonte:

https://www.inps.it/it/it.html

https://www.ilsole24ore.com/

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Assegno di inclusione: esito positivo per silenzio-assenso https://www.uniciv.it/2024/02/14/assegno-di-inclusione-esito-positivo-per-silenzio-assenso/ https://www.uniciv.it/2024/02/14/assegno-di-inclusione-esito-positivo-per-silenzio-assenso/#respond Wed, 14 Feb 2024 10:33:50 +0000 https://www.uniciv.it/?p=3453 Come è noto il Reddito di cittadinanza è stato […]

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Come è noto il Reddito di cittadinanza è stato sostituito da quest’anno dall’Assegno di inclusione.

L’Inps riferisce, con una circolare, che la pratica è da considerarsi accettata e risolta con il principio di “silenzio-assenso”

Cosa significa?

Nel caso in cui l’amministrazione interessata alla verifica della condizione di svantaggio e della verifica dell’inserimento nel programma di cura, non si pronunci nei sessanta giorni, la richiesta passa in esito positivo per silenzio assenso

Chiariamo meglio.

  • L’Inps “ha rilasciato un servizio pubblicato nel portale istituzionale denominato ‘Validazione delle certificazioni Adi’ (assegno d’inclusione, appunto) attraverso il quale l’amministrazione pubblica competente può validare la dichiarazione, indicata nella domanda Adi, relativa alle certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio”
  • L’Inps chiederà all’amministrazione di riferimento (citata nella domanda) una verifica della situazione di disagio: se entro 60 giorni non ci sarà una riposta in base al principio del silenzio assenso la domanda (se ovviamente ci sono gli altri requisiti) sarà accettata.
  • Queste dichiarazioni sono “valide per il richiedente e/o per i soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare e/o l’inserimento nei programmi di cura e assistenza con data antecedente a quella di presentazione della domanda di Adi”

E’ importantissimo presentare la domanda, e attendere i due mesi successivi, nel corso dei quali dovrebbe esserci una risposta. Solitamente nel primo mese viene respinto solo il 25% delle domande. Se la risposta non c’è significa che la domanda è stata accolta.

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