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    • Giusi Pintori
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    Celiachia e diritti: facciamo chiarezza

    Spesso e da più parti giungono richieste di informazioni sui diritti delle persone con celiachia.

    Gli alimenti con glutine sono i cereali in cui il glutine è naturalmente presente, nella loro farina e in tutti i prodotti da essa derivati (pane, pasta, polenta, fiocchi per la prima colazione, prodotti da forno dolci e salati), ossia:

    • frumento;
    • orzo;
    • farro;
    • segale;
    • kamut;
    • avena (fatta eccezione per quella presente come ingrediente nei prodotti elencati nel Registro Nazionale del Ministero della Salute);
    • spelta;
    • monococco;
    • tricale;
    • crusca e malto dei cereali contenenti glutine (e gli alimenti, come gli yogurt, ad esempio, che contengono crusca e malto);
    • latte e altre bevande a base dei cereali contenenti glutine.

    Questo elenco di alimenti con glutine evidenzia solo i prodotti in cui la presenza di glutine è accertata.

    Tuttavia, sapere dove si trova il glutine naturalmente può non essere sufficiente poiché, nelle industrie in cui si lavorano anche alimenti naturalmente senza glutine, potrebbe avvenire una contaminazione di questi ultimi a causa della manipolazione e dell’utilizzo promiscuo delle strumentazioni.

    Sulle etichette dei prodotti, però, viene riportata l’indicazione qualora fosse presente il rischio.

    La celiachia è una malattia che si verifica in persone geneticamente predisposte in cui l’ingestione di glutine provoca danni all’intestino tenue. Si stima che colpisca 1 persona su 100 in tutto il mondo, ma solo il 30% circa viene diagnosticato correttamente.

    Quando le persone celiache mangiano glutine (una proteina presente nel grano, nella segale e nell’orzo), il loro corpo attiva una risposta immunitaria che attacca l’intestino tenue. Questi attacchi provocano danni ai villi, piccole sporgenze simili a dita che rivestono l’intestino tenue, che favoriscono l’assorbimento dei nutrienti. Quando i villi vengono danneggiati, i nutrienti non possono essere assorbiti correttamente nel corpo.

    La celiachia è ereditaria, il che significa che è familiare. Le persone con un parente di primo grado celiaco (genitore, figlio, fratello) hanno un rischio di 1 su 10 di sviluppare la celiachia.

    La celiachia può svilupparsi a qualsiasi età dopo che le persone iniziano a consumare glutine. Se non trattata, la celiachia può portare a ulteriori gravi problemi di salute.

    Pertanto, se una persona dovesse essere affetta da una forma eccezionalmente grave di celiachia, tale da comprometterne, in maniera generale e costante, lo stato di salute, potrebbe a ragione chiedere il riconoscimento dell’invalidità.

    E per i minori? E’ possibile richiedere l’indennità di frequenza?

    I minori di 18 anni, con difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni della propria età, possono ottenere l’indennità di frequenza, una prestazione economica volta al loro inserimento scolastico e sociale.

    Si tratta quindi di un aiuto economico per le famiglie di bambini e ragazzi con disabilità, erogato fino al diciottesimo anno di età, per sostenere la frequenza scolastica e il loro inserimento nella vita sociale.

    L’erogazione è legata:

    •           al riconoscimento dello stato di invalidità civile del minore,

    •           al fatto che quest’ultimo non sia in grado di compiere gli atti quotidiani legati alla sua età.

    La celiachia, non costituisce in sé una patologia invalidante, potrebbe esserlo se si accompagna ad altri problemi di salute gravi e da valutare nel singolo caso.

    Il celiaco che fa una dieta corretta non può perciò essere considerato un invalido e non può godere di benefici destinati a pazienti affetti da patologie gravi e refrattarie alle cure.

    Il fatto che al celiaco non possa essere riconosciuta con facilità l’invalidità civile non significa che egli sia abbandonato a se stesso; anzi: esiste un’apposita legge che tutela i celiaci .

    Tra gli aspetti maggiormente significativi compaiono:

    • il riconoscimento della celiachia come malattia sociale;
    • la predisposizione gratuita, per quanti sono affetti da questa malattia, di prodotti alimentari senza glutine, per un tetto massimo di spesa fissato da apposito decreto del ministero della Sanità;
    • la previsione che nelle mense scolastiche, ospedaliere e delle strutture pubbliche siano preparati, dietro richiesta, pasti per celiaci, cioè privi di glutine.

    Più recentemente , la celiachia è stata introdotta nell’elenco malattie e condizioni croniche e invalidanti con conseguente possibilità per i celiaci di richiedere l’esenzione ticket per le prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della patologia e la prevenzione di eventuali complicanze o aggravamenti.Il codice esenzione ticket per la malattia celiaca è 059.

    Fonte:

    Decreto Ministeriale del 05.02.1992.

    Legge n. 123 del 04.07.2005.

    Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 12.01.2016.

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