L’ultimo rapporto Inail analizzato dal Consiglio Direttivo Uniciv ha confermato una forte necessità, quella di garantire l’assistenza e la tutela dei lavoratori.
“Le effettive necessità dei cittadini e dei lavoratori ci spinge a mettere una lente di ingrandimento costante sui rischi, sulle norme di sicurezza, sui diritti. La rete Uniciv è a disposizione dei cittadini in tutte le regioni italiane”, dichiara Giusi Pintori, project manager di Uniciv (Unione invalidi civili).
“1.221 morti sul lavoro, 555.236 infortuni complessivi, 55.288 denunce di malattie professionali, sono dati che ci suggeriscono in che direzione Uniciv deve guardare per programmare una comunicazione e una formazione efficace che costituisce per noi una priorità”, aggiunge la Pintori.
I dati pubblicati ieri dall’Inail riferiscono anche un altro dato allarmante: ogni giorno più di tre persone nel 2021 hanno perso la vita sul luogo di lavoro o nel tragitto per arrivarci o durante uno spostamento.
In forte aumento le denunce di malattie professionali
Il 2021 ha registrato un importante aumento del 33,8% delle denunce di malattie professionali, 55.228, oltre 10mila in più del 2020.
La pandemia in corso e le relative soste e riprese delle attività ha portato a una diminuzione delle occasioni di essere esposti ai rischi ma allo stesso tempo, lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione e gli accessi controllati a strutture sanitarie hanno disincentivato le denunce di malattia, rimandandola al 2021.
Nel 2021 infatti le denunce di infortunio sul lavoro scorso anno sono cresciute complessivamente dello 0,2% e sono state 555.236.
L’Inail rileva un aumento del 29,2% degli infortuni in itinere che sono passati da 62.217 del 2020 a 80.389 nel 2021.
Lo smart working ha portato a diverse differenze nel corso dell’anno. Nei mesi in cui si è ricorso al lavoro da casa c’è stato un calo sostanziale degli infortuni e un tempestivo aumento al ritorno in presenza.
Questi i risultati dell’analisi territoriale: Nord-Ovest -9,2%, Nord-Est +6,4%, Centro +5,2%, Isole +4,8%. Sud +0,1%.
Tra le regioni si registrano decrementi percentuali in tutte quelle dell’area Nord-Ovest, a cui si aggiungono la Provincia autonoma di Trento, la Campania e la Puglia, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono quelli di Molise, Umbria e Calabria.
Nel confronto tra il 2020 e il 2021 si evince che i maschi hanno effettuato il 10.6% di denunce da 320.609 a 354.679 denunce, mentre le femmine hanno registrato una diminuzione pari a -14,2%, da 233.731 a 200.557. L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari +8,6%, al contrario di quelli italiani -0,8% e comunitari -8,0%.
L’analisi per età mostra incrementi tra gli under 34 pari a +20,5% e per gli over 70 +4,7% e decrementi per i 35-69enni -8,1%.
Per contrastare la piaga degli incidenti sul lavoro entro febbraio scenderà in campo una squadra di 1150 nuovi ispettori assunti dal Ministero del Lavoro.