Percorsi di carriera, premialità e aumenti per i medici che lavorano nei reparti di prima linea come i Pronto soccorso, ma anche misure di defiscalizzazione come una “flat tax” su parte della retribuzione e un incremento delle tariffe orarie degli straordinari per chi lavorerà alla riduzione delle liste di attesa.
Sono solo alcune delle misure pensate per reagire alla carenza di personale sanitario che, si concretizzeranno in un provvedimento di legge già prima dell’Estate. Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci. Si ipotizza anche un freno ai camici bianchi in affitto per coprire i buchi nelle corsie.
L’Oms-Europa lancia l’allarme: la crisi del personale sanitario ormai «non è più una minaccia incombente ma è qui e ora». La carenza di medici ed infermieri, ha spiegato Schillaci al Question time alla Camera, è «una vera e propria emergenza del personale sanitario». La reazione del Ministro non si è lasciata attendere: «intendo adottare prima dell’inizio dell’estate», ha dichiarato. «Assicurare il potenziamento delle risorse umane nei servizi di emergenza urgenza, da un lato, e, dall’altro, disincentivare il ricorso alle forme di esternalizzazione dei servizi sanitari che si traduce in un impiego a carattere saltuario e precario di professionisti sanitari da parte delle aziende», spiega il ministro riferendosi al fenomeno dei gettonisti che oggi per un turno guadagno anche tre volte di più di un collega medico dipendente.
Un intervento richiesto potrebbe essere molto pesante ma consentirebbe di mettere in campo «tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l’interesse verso il Ssn, da parte di tutti i professionisti sanitari». In particolare, ha annunciato Schillaci si sta studiando la possibilità di un incremento delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive, soprattutto riguardo alle ulteriori prestazioni richieste per l’abbattimento delle liste di attesa». In pratica gli straordinari, saranno pagati di più.
Le azioni potrebbero essere molto ampie, continua Orazio Schillaci «Intendo prevedere misure di premialità di carriera per chi accetta di prestare il proprio servizio nei reparti più impegnati e di prima linea, nonché pensare a misure di defiscalizzazione del lavoro aggiuntivo e della indennità di specificità della dirigenza medica sanitaria».
Si fa largo la possibilità «anche per una valorizzazione ai fini previdenziali, la difficoltà e il disagio del lavoro prestato nei servizi di emergenza-urgenza». Questo potrebbe aprire la strada alla pensione anticipata come “lavoro usurante” per chi lavora nei pronto soccorso.
Per quanto riguarda le aggressioni ai sanitari: «È allo studio una proposta normativa che mira a garantire presso le strutture sanitarie più a rischio un presidio fisso delle forze dell’ordine», ha detto il Ministro, confermando la volontà di assicurare un maggior grado di sicurezza ai professionisti sanitari «prevedendo la generale procedibilità d’ufficio del reato».